Cheratocono – Studi di Genova e Chiavari (GE)

E’ di fondamentale importanza diagnosticare in fase precoce il cheratocono attraverso la topografia corneale e trattare la patologia mediante il cross linking, metodica parachirugica moderatamente invasiva che porta alla stabilizzazione della patologia.

La cornea costituisce la porzione più esterna dell’occhio e rappresenta la prima lente del complesso destinato a proiettare le immagini sulla retina.

Curvature eccessive di questa superficie possono indurre il difetto di vista conosciuto come astigmatismo, presente già alla nascita e che resta stabile nel corso della vita.

Nel caso del cheratocono, si assiste alla progressiva alterazione del tessuto corneale, caratterizzata da un astigmatismo irregolare e progressivo, associato a un assottigliamento di alcune porzioni della cornea.

Questa patologia ha una evoluzione non prevedibile e in passato comportava l’adozione di lenti a contatto rigide per cercare di contenere l’alterazione strutturale. I casi avanzati venivano trattati con il trapianto della cornea.

Oggi, sempre più spesso, la patologia viene identificata precocemente tramite la topografia corneale e spesso può essere trattata mediante il cross linking, metodica parachirugica moderatamente invasiva che porta alla stabilizzazione della patologia stessa.

ll Dott. Riccardo Berti Riboli avvalendosi di strumentazioni di elevata sensibilità nella diagnosi del cheratocono è in grado di diagnosticare la patologia precocemente e programmarne l’eventuale trattamento

Cos’è il cheratocono

Il cheratocono è un disturbo alla cornea che si verifica quando la cornea perde rigidità e resistenza e il suo tessuto si assottiglia e va deformandosi nella parte centrale fino ad assumere la forma di un cono.

Si tratta di una patologia cronica e progressiva. Di solito colpisce entrambi gli occhi in misura diversa.

Colpisce indistintamente donne e uomini, e si manifesta soprattutto in età adolescenziale e giovanile.

Cheratocono, sintomi

Il primo sintomo del cheratocono è la deformazione della cornea che si evidenzia con un difetto visivo ( astigmatismo irregolare ) a insorgenza improvvisa e lentamente evolutivo. Questa curvatura irregolare va a cambiare il potere refrattivo della cornea, da cui conseguono una visione confusa, sia da vicino che da lontano, e la distorsione delle immagini.

I sintomi del cheratocono sono:

  • visione distorta
  • vista offuscata
  • visione doppia
  • visione notturna ridotta

Cheratocono, cura

In fase iniziale o le lenti a contatto gli occhiali possono garantire una buona qualità di visione ma resta di fondamentale importanza il controllo topografico periodico per verificare l’eventuale evoluzione della patologia.

In tal caso infatti si procede al trattamento mirato a arrestarne l’evoluzione.

L’intervento conservativo di elezione è il Cross Linking Corneale, una tecnica parachirurgica con cui si va a “rinforzare” l’impalcatura proteica della cornea, allo scopo di aumentare la connessione tra le fibre e quindi la loro resistenza, permettendo di contrastare l’evoluzione della patologia.

In passato si è ricorsi anche auna tecnica chirurgica consistente nell’impianto manuale o tramite laser di uno o due segmenti semianulari in materiale plastico trasparente altamente biocompatibile nel tessuto corneale in modo da ripristinare una forma più fisiologica, riducendo la deformazione e l’irregolarità della porzione centrale della cornea al massimo.

In caso invece di danno marcato della parte centrale della cornea, è possibile ricorrere a:

  • trapianto della cornea a tutto spessore: sostituire i 7-8 mm della cornea centrale degenerata con quelli di un donatore
  • cheratoplastica lamellare anteriore profonda (DALK): rimuovere gran parte dello stroma corneale, lasciando integra la parte più posteriore, e sostituirla con una equivalente porzione di cornea di donatore, suturata alla restante cornea del ricevente

Diagnosi del cheratocono

Essendo una patologia che degenera in maniera progressiva, la diagnosi precoce è quanto mai fondamentale per trattare il problema in tempo e prima che avanzi notevolmente.

Gli esami per eseguire una diagnosi precoce del cheratocono sono:

  • Tomografia corneale, che analizza i vari aspetti ottici e strutturali della cornea (curvatura, elevazione, spessore) in modo da rilevare la presenza di eventuali ectasie e controllarne l’evoluzione
  • Pachimetria: esame che misura lo spessore della cornea
  • Topografia corneale, che analizza la superficie anteriore della lente corneale così da ricavare una mappa dettagliata della curvatura e una mappa altitudinale

Per trattare la patologia ed evitarne il progressivo peggioramento è indispensabile la diagnosi precoce.

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